Il Milan ripartirà dai baby-fenomeni e da cinque colpi da capogiro: tutti i nomi ‘caldi’
Con il closing finalmente alle spalle, il Milan può iniziare a programmare concretamente la prossima stagione. Sarà importate strappare la qualificazione alla prossima Europa League anche per avere maggiore appeal sul mercato.
Il duo Fassone-Mirabelli ha le idee piuttosto chiare: costruire una squadra giovane ripartendo proprio dal blocco di baby fenomeni già presenti in rosa. Si ripartirà dunque dal blindare i contratti di Donnarumma e Suso, due giocatori chiave per il Milan del futuro. Poi bisognerà valutare la situazione relativa a Mattia De Sciglio, il cui rinnovo appare assai complicato anche in virtù del sempre più concreto interesse della Juventus.
In entrata invece il Milan proverà a puntellare la rosa con colpi di assoluto spessore. Secondo il Corriere dello Sport il salto di qualità del nuovo Milan passerà per almeno cinque colpi che abbracceranno difesa, centrocampo e attacco. Arriveranno certamente due difensori: un terzino come Sead Kolasinac, già bloccato a parametro zero, ed un centrale di qualità e spessore. In quest’ottica il favorito resta Mateo Musacchio del Villarreal con un contratto in scadenza nel 2018. L’argentino è seguito da tempo dal Milan ma non è escluso un suo rinnovo con il club spagnolo.
È il centrocampo però il ruolo-chiave dove bisognerà mettere a segno operazioni importanti. In mediana manca un leader, un giocatore di personalità capace di far girare la squadra. Si parla insistentemente di Fabregas o Luiz Gustavo, ma il vero obiettivo del Milan – secondo il Corriere dello Sport – è l’italiano Lorenzo Pellegrini, mezzala del Sassuolo che in questo campionato ha già realizzato cinque reti.
In attacco infine molto dipenderà dal futuro di Bacca, Deulofeu e Ocampos. Ad ogni modo Mirabelli segue con attenzione il pupillo Keita Baldé, che a fine stagione lascerà sicuramente la Lazio di Claudio Lotito. Come centravanti il sogno si chiama Pierre-Emerick Aubameyang, ma il franco-gabonese costa decisamente troppo.