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Raiola shock: “11 top club sono su Donnarumma, può lasciare il Milan. Montella faccia l’allenatore”

Interviste
1 Giugno 2017 10:42 Di redazione
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La priorità in questo momento in casa Milan riguarda il rinnovo del contratto di Gigio Donnarumma. Ulteriori indicazioni a riguardo sono arrivate da un intervista del Corriere dello Sport al suo procuratore Mino Raiola, che come al solito è stato schietto è diretto: “Gigio è il Maradona dei portieri. Può solo crescere e bisogna lasciarlo crescere in pace. Non è uno schiavo e nemmeno un robot. Ci sono undici top club che si interessano a lui“.

Il concetto è chiaro. Quando c’è una questione da risolvere, in Olanda si dice: parliamo dell’elefante bianco in camera. Parliamone. Il contratto di Donnarumma scadrà il 30 giugno 2018. Io non ho mai detto a Fassone e a Mirabelli: o ­ rimiamo adesso o non ­ rimiamo più. Se avessimo voluto andare altrove, l’avremmo già fatto, non trovi? Capisco lo stress milanista e le aspettative dei tifosi: Gigio è già un simbolo del club e, per la nuova proprietà, sarebbe l’ideale chiudere la trattativa del rinnovo oggi. Anzi, ieri. Ma Fassone e Mirabelli si sono insediati poco più di un mese fa. Lasciamoli lavorare in pace. Io mi assumo tutte le responsabilità sulla scelta definitiva che faremo. Mi chiedi: c’è possibilità che Donnarumma ­resti ancora per il Milan? La risposta è sì. Mi domandi: c’è possibilità che Donnarumma lasci il Milan? La risposta è sì“.

A Montella dico: io non faccio l’allenatore e lui non fa il procuratore. Può dare consigli a Gianluigi perché gli vuole bene, ma preferisco gli dia consigli su come non prendere gol. Gli altri glieli do io. E non dimentichi che Gigio al Milan l’ho portato io, soffiandolo all’Inter. Io non faccio il tassista dei giocatori che seguo, perché i miei giocatori, prima di tutto, sono amici e devono essere felici grazie al mio lavoro. Nel caso speci­fico, stiamo parlando di un ragazzo di 18 anni, di un fenomeno chiamato già a prendere una decisione fondamentale per la sua vita. Una decisione che sarà ponderata e, certamente, non dipenderà solo dall’ingaggio. Qualcuno crede possa essere questo il problema, con undici squadre che bussano alla porta? Dicono: Donnarumma deve essere riconoscente al Milan. È vero, ma anche il Milan deve essere riconoscente a Donnarumma. E a Mihajlovic. Prima di lanciarlo, ha concesso a Diego Lopez ogni opportunità per difendere la maglia titolare. Ma, a sedici anni, Gigio era già così bravo che i suoi compagni si davano di gomito anche in allenamento. E quando Sinisa a Milanello mi ha detto: <<Mino, domenica faccio giocare il Bambino>>, gli ho risposto: fai bene…“.

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