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Pato: “Andai via dal Milan perché mi dissero che non avrei giocato più: ecco cosa successe”

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26 Giugno 2017 11:54 Di redazione
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Nel corso di una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport l’ex attaccante del Milan Alexandre Pato ha rivelato alcuni retroscena del suo addio ai colori rossoneri: “I cinesi del Milan? In Cina c’è una grande passione per il calcio. Lo studiano e hanno denaro da investire. Sono già una grande potenza a livello economico e vogliono diventarlo anche nel pallone. Ho giocato nel Milan di Berlusconi, con cui ho avuto un rapporto molto stretto, se il Milan è così amato nel mondo è grazie a lui. Però il club aveva bisogno di un investimento importante. Sono contento che siano entrati e che stiano già facendo acquisti. Qui si parla molto del Milan: vorrei che tornasse quello di 5-6 anni fa“.

Berlusconi per due volte ha cercato di trattenermi. La prima nel gennaio 2012: non andare al Psg non fu una mia scelta. Barbara (Berlusconi, ndr) mi disse che suo padre voleva parlarmi, il presidente mi chiamò mentre facevo colazione e mi disse: “Tu non andrai via, sei il nostro simbolo”. Ho rispettato la sua volontà“.

Tornai in Brasile perché continuavo ad avere problemi fisici. Per Berlusconi ero sempre incedibile, ma andai da lui e lo convinsi. Gli dissi che era per il mio bene. Dovevo ritrovare fiducia nel mio corpo. Qualcuno, anche nel Milan, mi disse che non sarei più riuscito a giocare, ma io sapevo che non era così. Per questo sono andato via. Dovevo cambiare modo di allenarmi e i tempi di recupero. Al Corinthians in 20 giorni mi hanno modificato la preparazione e ho ricominciato a stare bene“.

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