Maldini: “Il Milan è nel mio cuore. Un mio ritorno? Vorrei ma non è facile, sono stato visto come un problema”
Bella intervista quella che Paolo Maldini ha concesso a Grant Wahl per il podcast “Planet Futbol“. Su Donnarumma l’ex milanista ha dichiarato: “Ha un grande talento. Sapevamo che aveva qualcosa di unico fin da quando è arrivato nelle giovanili del Milan. Solo chi non capisce di calcio non ha riconosciuto le doti di Gigio. Dopo Buffon, che ha fatto il suo debutto in Serie A contro il Milan, ho visto le stesse doti e qualità in Donnarumma. Pur essendo molto grande, è molto veloce ed è un grande ragazzo. Adesso si parla tanto di lui e devi essere un bravo ragazzo per isolarti dalle voci e pensare a fare bene in campo“.
Sulla situazione attuale del Milan: “È dura. Sono cinque anni che non si vince nulla, eccetto la Supercoppa Italiana di dicembre, e sono tre anni che la squadra non si qualifica per le coppe europee. Il presidente Berlusconi sta cercando di vendere il Milan, ma non si sanno tante cose come, ad esempio, quanti soldi vorranno investire nel rilancio della società. Ci vogliono tanti soldi per tornare allo stesso livello di 10 anni fa“.
Su un suo ritorno nel club rossonero: “Il Milan è nel mio cuore. Mio papà è stato capitano del Milan, io sono nato a Milano e i miei figli hanno giocato nelle giovanili del Milan (Daniel, il minore, gioca tuttora negli Allievi Under 16 ndr). Amo il Milan e se un giorno avrò la possibilità di tornare, ne sarei felice. Ma non è facile, perché sono stato visto come un problema. Perché io non ho bisogno di lavorare per il Milan, ma mi piacerebbe farlo. Questa mia posizione di indipendenza è difficile da interpretare ed è complicato. Ma vedremo“.
Sui difensori di oggi: “Sergio Ramos è molto forte. Mi piace molto Thiago Silva, che aveva dimostrato le sue qualità fin da quando arrivò il primo giorno al Milan. Io ho sempre giocato pulito. Cercavo il pallone, non le gambe e quando giochi in questo modo, ti apri al rispetto degli avversari. C’è differenza tra essere aggressivo ed essere cattivi. Franco Baresi è stato un grande capitano ed un grande esempio per tutti. Non parlava tanto, ma in campo e fuori era il numero uno“.
Sull’avversario più forte mai affrontato: “Maradona è stato l’avversario più forte contro il quale ho giocato. In campo era un grande. Anche Ronaldo il Fenomeno è stato un avversario molto duro. I due anni che ha giocato nell’Inter, prima degli infortuni, era davvero dura stargli dietro“.