Gattuso: “Dopo Istanbul volevo cambiare aria. Negli ultimi anni qualcuno al Milan non rispettava le regole”
L’ex centrocampista del Milan Gennaro Gattuso è stato intervistato da Fabio Caressa su Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni più interessanti: “Tifo Milan da quando sono bambino. Era un sogno giocare con questa maglia, mi sentivo il capo ultrà, l’allenatore, il presidente. Inzaghi era un giocatore che viveva per il gol, avrebbe fatto di tutto per un gol, figurati se avrebbe lasciato il gol a Barone ai Mondiali“.
Sulla finale di Istanbul: “L’ho vissuto male quel periodo, perché quando in una finale vinci 3-0 a fine primo tempo, e la perdi… Ci ho messo un bel po’ a riprendermi. Mi sentivo in colpa, non avevo più fiducia in me, avevo un grandissimo peso addosso, volevo cambiare aria. Cosa è successo? Non lo sappiamo, eravamo abituati a quelle gare. Benitez, addirittura, aveva tolto un attaccante per un centrocampista, per non prendere altri gol. E invece sono arrivati quei maledetti 6 minuti… “.
“Milan-Juventus? C’era grande rispetto tra le due squadre, ce ne davamo tante in campo, ma ogni match era sempre tanto leale. Jordan? In quell’occasione mi si era chiusa la vena, come successe con Leonardo (quando andò all’Inter e in occasione dello scudetto si fece capopopolo intonando il coro contro l’ex rossonero, ndr). Quest’ultimo, per me, è stato un grande errore, per fortuna mi sono scusato e ci siamo chiariti”.
“Il Milan per me era una società che ti faceva pensare solo al calcio, una macchina perfetta. Negli ultimi miei anni, qualcosa si stava perdendo, qualche giovane non rispettava le regole, qualcosa era cambiato. Io, un giorno mi stavo facendo la barba, ho lasciato il lavandino sporco e Costacurta mi ha “cazziato”. Ho lasciato perché al Milan non vedevo più queste cose. Sono arrivato al Milan e c’erano grandi campioni, mi bastava guardarli e capire come dovevo comportarmi. Berlusconi voleva sempre che accorciarsi la barba, me lo chiedeva sempre, quante volte ho dovuto rifare la foto per l’armadietto nello spogliatoio”.