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Closing, una cordata italiana aveva provato ad inserirsi nella trattativa prima che fosse conclusa

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14 Aprile 2017 18:05 Di redazione
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Ormai è finita, finalmente il fatidico closing è stato ufficializzatoFininvest è riuscita a vendere il Milan. L’era di Silvio Berlusconi Adriano Galliani è giunta al termine dopo circa 30 anni di storia, vittorie e momenti recenti poco esaltanti. Il nuovo presidente è Yonghong Li, i cui uomini di fiducia sono Han Li Marco Fassone, mentre a Massimiliano Mirabelli è stato affidato il compito di lavorare al mercato.

Marco Fassone e Han Li

C’è però un retroscena molto interessante che è venuto fuori attirando l’attenzione dell’opinione pubblica. Secondo quanto riportato da Libero Adriano Galliani sarebbe stato in contatto con l’ex vicepresidente in Europa della Lehman Brothers Roberto Magnoni. Quest’ultimo sarebbe stato pronto ad inserirsi con una cordata di imprenditori per rilevare il Milan se non si fosse concretizzato il closing.

Non si sa se tale operazione possa essere stata pianificata per soccorrere il club rossonero o per propiziare il fallimento dell’affare con i cinesi. Quello che emerge è che Magnoni avrebbe voluto entrare in società finanziando le casse del club, chiedendo in cambio la permanenza di Galliani. Questa non è la prima notizia in merito. Infatti, secondo quanto riportato da Tuttosport oltre ai nomi di Bee Taechaubol e Sonny Wu, (i quali già in passato sono stati interessati alle vicende societarie del Milan), ci sarebbe stata una cordata di imprenditori italiani pronta ad acquisire delle quote dal pacchetto azionario del Milan.

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