Milan, che attacco alla nuova società: “Non può aspettare i comodi dell’Arsenal”
Al termine dell’ultimo cda il presidente Scaroni è stato di pochissime parole. “Non sono preoccupato per il Milan, abbiamo affrontato il tema dell’Uefa e non solo”. Punto e fine delle trasmissioni. Siamo così passati dal resoconto dettagliato dell’era Fassone al rigoroso riserbo dell’era Elliott. E naturalmente gli eccessi non sempre si possono giustificare. Mi dicono: ma sa, Scaroni è uomo di finanza…D’accordo, è uomo di finanza e allora deleghi qualche altro a offrire maggiori dettagli. Perché poi il punto di partenza è sempre lo stesso: il Milan non è una società quotata in borsa ma è come se avesse 7-8 milioni di azionisti virtuali che sono poi i suoi tifosi sparsi in giro per l’Italia e non solo. Alla fine, comunque, i dettagli del cda sono emersi e tra questi il più importante è quello del prossimo ad. Allora si è capito che il Milan, e per il Milan il signor Gordon, sta aspettando i comodi dell’Arsenal e del signor Gazidis il quale ultimo intende allontanarsi da Londra per trasferirsi a Milano ma vuole farlo con calma, senza turbare la suscettibilità del suo azionista, lasciando nel frattempo anche il suo sodale Gandini (che pure ha da sciogliere il legame con la Roma) a bagnomaria. Avevano promesso per settembre l’annuncio, siamo a settembre ormai.
Bisogna calcolare il periodo di necessario apprendistato cui bisogna sottoporre l’ad sud-africano. Deve imparare la lingua, deve entrare nei meccanismi e conoscere i protagonisti del calcio italiano, deve studiare i dossier che sono sul tavolo di Scaroni (milan-china, Uefa, stadio), deve studiare il bilancio che prevederà perdite sostanziose. Come può capire anche il più inesperto della materia, occorrono mesi per metabolizzare tutto questo lavoro. Nella migliore delle ipotesi entrerà in funzione tra gennaio e febbraio. Il Milan non può più aspettare.
Altro argomento da affrontare: la visibilità dell’azionista. Per mesi abbiamo messo in croce Yonghong Li perché se ne stava a casa sua, dall’altrta parte del mondo, invece di seguire da vicino il Milan. Quando si è presentato in occhiali scuri a Milano per dare il via alle trattative di cessione gliene abbiamo dette in modo esplicito. Elliott ha una visibilità (e una credibilità) enorme, ha una squadra di portavoce e addetti stampa ma fino ad oggi a Milano non si è visto nessuno. Anche i suoi consiglieri parlano molto al telefono con i colleghi che si occupano di finanza ma rifuggono dal farsi vedere in carne e ossa. È vero: il signor Singer junior è arrivato in missione segreta, ha incontrato Gattuso per confermargli la fiducia espressa già in un comunicato, ha parlato con Leonardo e Maldini, non sappiamo nemmeno se ha visitato la sede di via Aldo Rossi ed è ripartito. Scusate la domanda ingenua: quando conosceremo da vicino il signor Singer? Quando capiremo, dalla sua voce e non dai comunicati, quali sono i piani del fondo per il club rossonero? Quando conosceremo l’assetto definitivo della governance? Tra qualche giorno tornerà a Milano anche Riccardino Kakà che già ai tempi di Fassone si era presentato a San Siro. Leonardo ha spiegato che si tratterà di uno stage com’è giusto che sia e nel frattempo lo spedirà in giro per il Brasile alla ricerca di nuovi talenti. Poi ci sarà l’incontro con Abbiati, uscito la scorsa estate quando ha sentito puzza di bruciato. Non c’è forse il rischio di trasformare il Milan in un circolo di ex?
fonte: Franco Ordine per https://www.milannews.it/l-editoriale/il-milan-non-puo-aspettare-i-comodi-dellarsenal-e-il-caso-che-signor-singer-si-presenti-a-milano-306247