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I cinesi chiedono elasticità, Berlusconi rilancia: “Ci sono tre punti fermi”

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22 Novembre 2016 11:37 Di redazione
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Da una parte i cinesi, vicinissimi al closing entro metà dicembre ma con una certa ‘elasticità’. Dall’altra Berlusconi, prossimo al passo d’addio, ma con le idee piuttosto chiare: avere ancora voce in capitolo nell’immediato futuro del Milan.

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Si prospettano due settimane ricche novità e colpi di scena quella che separano Fininvest e il gruppo cinese della Sino-Europe dalla tanta attesa chiusura dell’accordo. Secondo quanto rivela Repubblica, venerdì ad Arcore ci sarebbe stato un incontro tra le parti con i cinesi che avrebbero chiesto maggiore elasticità nella raccolta dei 420 milioni per il closing.

Puntuale sarebbe arrivata la controproposta di Berlusconi, disposto ad accettare la carica di presidente onorario ma dopo aver ottenuto diverse garanzie: voce in capitolo sul calciomercato e sul modo di giocare della squadra e, cosa non di poco conto, un ruolo di primo piano per Adriano Galliani, attuale amministratore delegato del club, prossimo al passo d’addio. Su quest’ultimo aspetto l’accordo con i cinesi, che hanno individuato in Marco Fassone la figura di riferimento, è ancora lontano.

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