Gattuso già sotto processo: tutti gli errori di Rino

Mi ha scritto su tutti i miei account social, questa settimana, il fedele follower Vittorio Segala, per formulare una domanda articolata. Chiedeva in sostanza com’è possibile che una tifoseria che ha amato la sua squadra nelle catastrofi storiche (Felicino Riva, Buticchi, Colombo, Farina, la serie B) sia oggi così ipercritica e feroce già dopo una sola giornata di campionato. E’ vero, come sostiene Francesco Specchia di MilanTv, che il fenomeno antropologico dei social ha liberato – oltre che la voce – la rabbia di molte persone. Vero anche, come sostiene invece Diego Abatantuono, che altrettanti sono diventati nientologi professionisti (“Non sanno un cazzo, ma di tutto”). Non è solo questo però. Il Milan vince, dagli anni ’50 in poi con regolarità in Italia, in Europa e nel mondo, con brevi intervalli in cui qualche volta si è generata una vera a propria catastrofe che ha rinsaldato ancora di più il legame e incendiato la passione già forte. Il problema oggi è che dal 2012, a parte una Supercoppa italiana, tutto si è appiattito su una tediosa mediocrità che nessun abbia a cuore i colori rossoneri, può facilmente metabolizzare e tanto meno accettare. Quindi capisco la ferocia, sebbene non la approvi del tutto.

Preferisco analisi e scenari. In un post su Facebook domenica scorsa ho scritto di Napoli: è mancato coraggio, oltre a tutta una serie di altre cose citate e che (guarda un po’) Rino Gattuso nella conferenza stampa della vigilia ha snocciolato una per una, con la consueta onestà e schiettezza. E’ andato anche oltre: ha spiegato una per una le sue scelte, confessando l’errore del cambio Biglia-Bakayoko e parlando uno per uno dei singoli, compresi quelli che al San Paolo (Castillejo in primis) non hanno messo piede in campo. Il Milan era in vantaggio 2-0 dopo 55′ in casa di una squadra che ha fatto 260 punti in 3 stagioni. I rossoneri però sono carenti di condizione: chi si allena dal primo giorno del raduno non giocava da prima di Ferragosto, Nazionali e nuovi acquisti sono arrivati alla spicciolata. E’ la prima volta che il campionato inizia il 18 agosto, per tutti (e si vede), non solo per il Milan. Eppure subito dopo la cocente sconfitta, sono stati levati gli scudi contro il modulo, la formazione, il mercato, assenti e presenti. Un massacro francamente eccessivo e in qualche caso incomprensibile.

Gattuso ha parlato anche del palleggio orizzontale basso, dell’atteggiamento e della mentalità di un gruppo fragile che alle prime difficoltà si squaglia. Assumendosene la responsabilità sin dal dopo-partita di Napoli. Non rimane molto agli scorticatori e nemmeno ai pacati analisti, perché dopo le sconfitte o dopo prestazioni negative, l’allenatore del Milan si copre di merda per primo (uso un’espressione da lui stesso utilizzata circa le sue frasi dopo la prestazione di Bakayoko). Quindi prendersi la briga di lapidarlo con violenti battiti di tastiere alla fine di una partita, è inutile: basta aspettare che parli e sorprendersi del fatto che si incolpi per primo. Qualcuno avrà anche voglia repressa di Antonio Conte, personalmente un allenatore che puntualmente alza la mano per dire dove, come, cosa e perché ha sbagliato, me lo tengo stretto, almeno fino a quando dovesse sbagliare di meno.

E’ passata sotto traccia una multa al Milan in settimana per cori offensivi contro i tifosi napoletani al San Paolo. Nella confusione di oggi, in cui il razzismo è diventato uno schieramento politico ostracizzato dagli stessi antirazzisti che lo stanno creando con i loro fobici improperi, oggi che viene dichiarato razzista anche chi ascolta “Radio Italia – solo musica italiana”, ebbene terrei un profilo basso in Curva Sud, sia a San Siro che fuori casa, nei confronti degli avversari. La guarigione del nostro calcio e del nostro pianeta passa per il senso civico di ognuno di noi, nessuno escluso. E noi siamo il Milan. Non lo dimentichi mai nessuno, né chi si avventa sulle tastiere né chi bazzica le gradinate. Né chi va in campo.

https://www.milannews.it/l-editoriale/tutti-gli-errori-di-gattuso-306389